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come ottenere il bonus

Bonus 200€ INPS

Tutto pronto per presentare la domanda del “bonus 200 euro” da parte di lavoratori autonomi e professionisti, il c.d. mondo delle partite Iva.

Ci sarà un click day (ovvero chi prima presenta ha maggiori possibilità …. Ecco perché noi non ce ne possiamo occupare), per offrire a tutti la stessa opportunità di ottenere il bonus (attribuito sulla base dell’ordine cronologico di presentazione della domanda), che, stando alle anticipazioni, potrebbe esserci alla metà del corrente mese di settembre, dopo l’approvazione definitiva del decreto attuativo.

La domanda andrà presentata all’ Inps o alla cassa di previdenza, a seconda dell’ente (Inps ovvero cassa) a quale il lavoratore o professionista risulta iscritto. Se c’ è doppia iscrizione, sia a Inps che a una cassa, la domanda va presentata (solo) all’ Inps.

Come per la generalità dei dipendenti e dei pensionati, il bonus 200 euro (il termine proprio è «indennità una tantum») viene erogato a professionisti e lavoratori autonomi quale misura di sostegno al potere d’ acquisto, ridottosi in conseguenza alla crisi energetica e al caro prezzi in corso. A settembre, come accennato, dovrebbe scattare il via libera all’ erogazione, previa presentazione di domanda, a favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps, nonché dei professionisti iscritti alle c.d. “casse di previdenza professionali”.

Per maturare il diritto al bonus, occorre che il lavoratore autonomo e/o professionista soddisfi determinati requisiti e condizioni:

– nel periodo d’ imposta 2021 deve avere percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

– deve essere già iscritto alle citate gestioni previdenziali (Inps o cassa) al 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del dl 50/2022;

– deve avere partita Iva attiva e attività lavorativa avviata entro il 18 maggio 2022;

– deve aver effettuato, entro il 18 maggio 2022, almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione d’ iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’ anno 2020. Tale requisito non si applica ai contribuenti per i quali non risultano scadenze ordinarie di pagamento entro la predetta data del 18 maggio 2022.

Il bonus 200 euro è erogato a domanda. Spetta per una sola volta e, peraltro, è incompatibile con l’attribuzione dello stesso bonus riservato ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ad altri soggetti.

Per regola generale, il soggetto interessato (lavoratore autonomo e/o professionista) deve presentare la domanda all’ Inps o alla casse di previdenza cui risulta obbligatoriamente iscritto. Fatta la domanda, ricade poi sull’ Inps ovvero sulla cassa di previdenza che ricevuto l’istanza, il compito di verificare la regolarità per il riconoscimento del bonus e, conseguentemente, di provvedere a erogarlo in base al monitoraggio sull’ utilizzo delle risorse complessive.

Come fare domanda.

La domanda va presentata nei termini, con le modalità e secondo lo schema predisposto dai singoli enti previdenziali, sulla base dei principi generali (attuativi della misura) fissati da uno specifico decreto ministeriale approvato la scorsa settimana. Qualora il soggetto interessato risulti iscritto, contemporaneamente, sia all’ Inps e sia a una cassa di previdenza professionale, la domanda va presentata esclusivamente all’ Inps. La domanda deve essere corredata da una dichiarazione del lavoratore. In assenza, l’istanza è considerata inammissibile. Inoltre, alla domanda deve essere allegata una copia del documento d’ identità in corso di validità e del codice fiscale, nonché le coordinate bancarie o postali per l’accreditamento del bonus.

L’ Inps e le casse di previdenza procedono, per gli iscritti, all’ erogazione del bonus in ragione dell’ordine cronologico delle domande presentate e accolte sulla base del procedimento di verifica della sussistenza dei requisiti.

I termini per la domanda.

Il decreto di attuazione del bonus 200 euro non fissa i termini di presentazione delle richieste e lascia, quindi, la decisione all’ Inps e alle casse professionali.

Il bonus 200 euro non costituisce reddito ai fini fiscali, né rileva ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali. Non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile ed è corrisposto, a ciascun avente diritto, una sola volta.

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